Avanzi di risotto cosa farne,

Supplì con salsa di Asparago verde- Tonno - Formaggio Asiago fresco in doppia panatura

lunedì, maggio 18, 2020 Gabriella Pizzo Chef 0 Comments

Il Supplì si mangia con le mani... per favore me ne dai uno.. dai fammi sentire che sorpresa c'è dentro.

Chissà forse è questa la prima frase, che quel soldato Francese disse per gustare il suo primo supplì, che chiamò per l'appunto "surprise" ovvero sorpresa.. per .. quel sapore autentico ed inconfondibile del formaggio fuso al suo interno... una vera meraviglia .

Ho scelto questo nome per la ricetta in quanto gli ingredienti scelti volevo fossero attinenti al periodo che stiamo vivendo ed in qualche modo si ricollegassero  all’Impero Romano,che nel suo attraversare regioni e continenti ha contribuito non da poco alla contaminazione a mio avviso positivo dello sviluppo di ricette e piatti tradizionali Italiani.

Il Supplì nasce  come cibo di strada a Roma. Essendo io Veneta e dovendo sviluppare una Regione, il Piemonte in ambito scolastico,rivolto al turismo enogastronomico internazionale, ho scelto due ingredienti Veneti il Formaggio Asiago e l’Asparago verde di Badoere, un riso Roma Piemontese  ed un prodotto di mare forte e determinato come il Tonno Rosso, che originario dell’Atlantico ogni anno nuota fino al Mediterraneo  determinato fino alla fine a riprodursi, andando incontro a mille difficoltà non da ultimo l'essere pescato


SupplìtiAmo

Forza, determinazione e rinascita  tre ingredienti base per Ricominciare a credere e pensare positivamente è questo il concetto per la creazione di questa ricetta che concorre al contest ideato da Risate & Risotti  SupplitiAmo

Roma caput mundi
Se è vero che le prime apparizioni del Supplì a Roma risalgono al 1800 circa gli ingredienti usati nella ricetta hanno origini ben più lontane
L'ingrediente base è un risotto agli asparagi verdi originari della Valle dell'eden in Mesopotamia, portati in Europa dai Romani,ne erano grandi estimatori, anzi pensavano che questo germoglio avesse proprietà curative in grado di dare nuova linfa al corpo umano.
I Romani conquistarono il mondo e sapevano bene quanto il pesce potesse essere utile,in special modo il tonno rosso, simbolo della forza e del coraggio di superare le avversità della vita.
Il formaggio, conosciuto al tempo dei Romani sicuramente era il pecorino, in grado di accompagnare e sostenere le armate romane, in questa ricetta non c'è il pecorino, ma un formaggio fresco Asiago, in grado di sciogliersi in cottura, nasce nell'altopiano Veneto dei sette comuni ed in origine si chiamava "Pegorin" ovvero pecorino... le mucche in alpeggio arrivarono molto dopo.
La storia millenaria di un popolo racchiusa in una polpetta sferica di risotto imbottito di tonno ed Asiago DOP fritto con doppia impanatura, la seconda con aggiunta di briciole di cialda di pane croccante senza lievito.



 Ingredienti per circa 10 supplì

 Per il risotto

500 g di riso Roma @ilbuonriso

300 g di asparago verde di Badoere IGP

250 g di Asiago fresco DOP

50 g di Asiago stravecchio DOP per mantecatura

100 G di burro di Alpeggio

2 lt di brodo di carne

Olio extra vergine di Oliva

½ bicchiere di vino bianco secco tipo Seprino dei Colli Euganei

Sale

 

Per il ragù di tonno

400 g di Tonno Rosso fresco

½ cipolla bianca

Vino bianco dei colli Euganei tipo Serprino

Per Friggere

3 uova intere

Sale

Farina 00

Pangrattato

Briciole di pane fatto in casa croccante senza lievito (seconda impanatura) in mancanza briciole di grissini

1 lt di Olio di semi di girasole alto oleico biologico

 

Procedimento

Pulire, tagliare a rondelle e cuocere gli asparagi, in un soffritto di cipolla, quando pronti frullare con il mixer e mettere da parte.

Tostare il riso a secco, sfumare con il vino, procedere con il brodo, verso metà cottura unire il purè di asparago, a cottura ultimata mantecare con il burro e l’asiago stravecchio grattugiato, eventualmente aggiustare di sale. Fare raffreddare e poi mettere a riposare in frigorifero per almeno quattro ore, meglio se una intera nottata.

Preparare il ragù di tonno, tagliando la ventresca a coltello a dadini abbastanza piccoli, cuocere in una padella con un filo d’olio dove avrete appassito la  mezza cipolla bianca, sfumare con un po’ di vino bianco, aggiustare di sale, saltare e mettere da parte.

 Tagliare a dadini abbastanza piccoli il formaggio Asiago fresco

Preparare la mise en place per la frittura

La farina, le uova sbattute, il pan grattato e le briciole di pane croccante, portare a temperatura l’olio

Per preparare i supplì è consigliato usare il riso ben freddo ed avere le mani bagnate, dopo aver messo sul palmo sufficiente risotto, mettere nel mezzo  dadini di Asiago e alcuni pezzi di ragù di Tonno rosso, chiudere per bene, dando una configurazione allungata, ad ogni singolo supplì, procedere alla prima impanatura, passando prima nella farina, poi nell’uovo e nel pan grattato, procedere alla seconda impanatura, con uovo e briciole di pane croccante.

Immergere due a due  i supplì nell’olio bollente a 180°  rigirare spesso, quando ben dorati , riporli su carta paglia.

 Alla fine non resta che l'assaggio e il farlo assaggiare alla mia adorata vicina di casa Lucia

perchè insieme è di sicuro più buono anche un supplì